25 gennaio 2007

Passione

Si può davvero conoscere senza amare ? Si può invece amare qualcosa o qualcuno/a senza cercare di conoscerlo/a ? In cosa si differenzia l'approccio maturo di chi ha esperienza delle cose di questo mondo da quello impulsivo e frutto della passione immanente tipico del neofita, di chi ha meno anni e meno esperienze ?
Il sopirsi della passioni in favore di una apparente serena (...) pacatezza, che non si fa scalfire da preoccupazione, impulsi, rabbia, indignazione, entusiasmo, è segno di maturità e di saggezza ? O piuttosto malcela la rinuncia ?
 
[...] Passione: poche parole sono così insistite e costanti in tutte le opere di Pasolini, così importanti per avvicinarsi al suo modo di vedere. La passione è ciò che scaglia violentemente contro le cose, ciò che fa si che la vita sia un sentire, è il rapporto forte e senza ripari con la vita, il contrario della maturità, del controllo e della saggezza: passione è il nostro essere immersi in una corrente più forte di noi, l'esposizione alla sofferenza che si apre di fronte ad un sentire senza muretti di protezione e senza mediazioni. Nelle Ceneri, ma non solo lì, la passione si annuncia laddove vivere è tremare. La vita arriva attraverso le vibrazioni ed essere nel mondo significa esserci in primo luogo con il corpo, comunicare attraverso di esso con gli altri, ascoltare e farsi ascoltare attraverso quei tremiti che trasmettono, per dirla con Hegel, con fisica nobiltà "l'anima dei corpi". Anche laddove questo tremito ha qualcosa di vile e di turpe, non ci si deve sottrarre e bisogna ascoltare la vita anche laddove essa arriva attraverso la configurazione sformata del "pianto della scavatrice".
Dall'altra parte della passione stanno, come un peccato, la distanza, la contemplazione e la rassegnazione (la "terribile parola"), l'apatia. Dalla passione ci si allontana con l'età e con la ragione: gli anni riducono la nostra capacità di reagire tremando al mondo e la ragione trasforma il bruciore della passione in volontà di distanza e di controllo. Crescere è questo apprendere
 
        a diffondermi, a offendere, ad avere
        il mondo davanti agli occhi e non
        soltanto il cuore
 
L'"Esperienza / è ironica durezza", il trasformare in lezione il dolore di ieri, una riduzione della capacità di sentire. E questa distanza la si paga:
 
        Solo l'amare, solo il conoscere
        conta, non l'aver amato,
        non l'aver conosciuto. Dà angoscia
        il vivere di un consumato
        amore. L'anima non cresce più.
 
Amare e conoscere non sono l'uno l'opposto dell'altro, anzi coincidono, non è possibile conoscere senza amare, senza essere attratti: l'opposizione più radicale è invece quella tra l'amore-conoscenza e una sopraggiunta freddezza; il peccato più terribile è l'uso del verbo amare ai soli tempi del passato, l'interporsi della distanza che seduce presentandosi come saggezza, ironia ed umorismo. [...]
 
 
[Franco Cassano - Il Pensiero Meridiano]

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