il freddo avvolge ancora come una coperta la femminilità della natura che mostra le sue grazie alla terra feconda, siamo in anticipo di un mese rispetto agli scorsi anni, i mandorli sono fioriti, i peschi, la gialla rucola nei campi incolti annunciano che sta arrivando la primavera, ma se esci col sole in fronte e conti di tornare a casa dopo il tramonto faresti meglio ad avere un tasca un cappello di lana... eppure le gemme della vite si schiudono sfidando le gelate notturne per propiziare una vendemmia ricca e di cui sto già pregustando il nettare... si insomma ragazzi ditemi che non sentite che sta arrivando la stagione dell'amore, io non ci credo.
La luce invita a starsene fuori, a gustare tutta questa bellezza fino all'ultimo sorso, a pensare alla prossima vacanza, al motore di Janiça che gira rotondo e la lingua d'asfalto di guida su una piega dietro la quale si nasconde un panorama nuovo con altri colori, altri fiori. Quale orrore del mondo può nascondere tutto questo ? Cosa può metterti davvero di cattivo umore se riesci ancora a guardare i giochi nei colori delle nubi, il verde intenso delle colline lontane, gli ulivi che si apprestano a presentare i loro frutti neri come la pece ? L'ottusità delle persone, l'individualismo, la incapacità di comunicare, di mettersi in discussione, di mediare i propri interessi con quelli altrui a volte mi costringe a ritenere che questo piccolo piccolo paese che è l'Italia non abbia speranza, non voglio più guardare un telegiornale e pago il canone solo per Report e le inchieste di Iacona, ma non si può essere pessimisti quando la natura ti chiama ancora a guardare avanti: il popolo della vita si sta mettendo in marcia, qualcuno corre già, altri si stiracchiano dopo mesi di freddo (...), e tu che fai ? Ti lamenti ? Stai a guardare ?
Avanti, alza gli occhi e guardati attorno !
Ah, quasi dimenticavo, per fortuna dopo un inverno di jazz quasi assente finalmente i teatri, i clubs e i locali si ricordano che la gente torna a mettere il naso fuori di casa, e allora devo salutare con la lacrimuccia la riapertura di un locale che ha fatto la storia del jazz nella nostra Puglia: il Jazz e Dintorni di Mola di Bari. Ora riapre presso la bellissima Masseria Spina a Monopoli, ma mi dicono che il taglio non è esattamente alto quanto quello del vecchio buco nel centro storico di Mola che ha ospitato i grandi del jazz contemporaneo, per 20 persone al più... E poi ringraziamo l'Onnipotente che a Gioia del Colle ci siano un manipolo di pazzi che, nel bene e nel male, ogni mese fanno suonare i grandi grandi grandi per al massimo 100 persone, in una cantina che era un forno del 1500. Mi riferisco a Ueffilo, dove la scorsa settimana ho potuto ascoltare le acrobazie sonore di Frank Gambale, Alain Cairon e Otmaro Ruiz (la vera sorpresa per me, un pianista davvero sopraffino). Nel mese di Maggio addirittura due date da urlo: Mike Stern e Bob Mintzer!
Bene, ora anche il vecchio Jack si stiracchia e va a godersi il bel sole, casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza, SEMPRE ! ;-)