17 dicembre 2006

niente di più triste...

...di una chitarra con un mi cantino saltato... nuovo di zecca lo monti dopo tutte le altre e si rompe... muta Thomastik George Benson series, le compri solo su Internet! nel frattempo Jackie giace mutilata senza la più lirica delle corde... potete immaginare niente di più triste ? Niente mi mette così di cattivo umore come una chitarra menomata in modo irrimediabile.
No way out: nuova muta (mai all'altezza di queste splendide corde in nichel), nuovo tentativo. Più fortuna. Si spera.
Buonanotte a voi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...era proprio l'Hot Club de France che ascoltavo mentre ho scritto quel post, poi ho trovato anche un video di Grappelli e Reinhardt mentre improvvisano un pezzo, inutile stare aspiegare l'estasi ogni volta che lo riguardo...
Mi fa piacere che qualcuno abbia notato quel nome in quelle tre righe di nulla...a presto :)

Anonimo ha detto...

No non sei l'unico... anch'io odoro le pagine ed è un fattore che mi porta a comprarlo o meno un benedetto liber :)

Anonimo ha detto...

Anch'io, anch'io le odoro sempre. Solo che in genere non scelgo un libro per questo. Tuttavia, io sono una che si lascia guidare dai sensi molto spesso; forse molto più spesso del normale, forse troppo spesso. E alle sensazioni associo ricordi, continuamente.
Un esempio: due giorni fa ho comprato un librone sul Bauhaus. E questo libro stupendo ha un odore particolarissimo. Un po' acre, quasi simile ai tessuti antichi, lievemente muffoso. Ma è un odore unico, che nessun libro mi aveva mai regalato. Ebbene, per conseguenza, quello per me sarà per sempre l'odore del Bauhaus. Non di quel libro, ma di ciò di cui tratta! Del movimento, dello stile, dell'epoca, dei personaggi. Così, ogni volta che sentirò quell'odore su una cosa, dirò con assoluta certezza: "Sa di Bauhaus!".

E non solo: sapete cosa amo, anche? Quando compro un libro usato, e la casa in cui è stato era una casa di fumatori. No, io non fumo e detesto l'odore di sigaretta attaccato alla gente. Lo odio. E difatti un libro che sa di fumo mi crea istintivamente una sensazione negativa, olvattivamente parlando. Eppure, quell'odore è l'unica prova tangibile che quel libro è appartenuto a qualcuno per davvero, e per anni, perchè non è cosa da potersi creare in uno schiocco di dita, proprio no.

Romanticamente segugia,
Maat

prostata ha detto...

Io ho un paio di chitarre menomate che giacciono dimenticate (una acustica e l'altra elettrica), mi mettono una tristezza in effetti... ;_; musica morta. Dovrei dare loro degna sepoltura, forse, o improvvisarmi liutaio (o comprarle nuove ché spendo di meno che a farle riparare).