06 giugno 2006

scrivi che ti passa

Una volta ho scritto un racconto che si chiamava così, la seconda volta, è inutile dirvi che non è servito a nulla, se non a far nevicare, perchè mentre lo leggevo a chi aveva orecchie per sentirmi all'improvviso e senza motivo apparente è caduta la neve, ed ha accompagnato il protagonista mentre suonava, mentre correva in moto, mentre amava... si basava sulla filosofia di Kundera de L'Insostenibile leggerezza dell'essere, e che mi permetto di fare mia in poche parole: le tue scelte non hanno importanza, quindi scegli pure.
Questo posto sarà il luogo dove l'insieme di queste scelte serviranno a rendere giustizia al secondo tentativo di compierle, collezionando non tanto i fatti quanto le impressioni che le scelte mi hanno lasciato, facendo di me quello che sono oggi.
Vorrei che tutto suonasse come Chan's Song. Quindi lustrate gli ottoni, pulite le corde, tirate fuori le spazzole, perchè la musica sta per cominciare.....

1 commento:

Maat ha detto...

E sia, buon Jack.
Visita prontamente ricambiata, come vedi, e con piacere.

Attendo di poterti stringere la mano.

Saluti,
Maat